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LADY TUCKER: LA MIA VERITA’ (parte prima)

verita

Al di là dei pareri personali che ognuno di non possa avere sulla vicenda Tucker, pareri fra l’altro basati sul grande clamore mediatico che ha avuto la vicenda, è incredibile come, non appena si presenti il sentore che tutto questo “circo” messo in piedi dalla pubblica accusa a braccetto con i giornali e le TV, possa essere sgretolato come neve al sole, da  FATTI REALI E CONCRETI, non da chiacchiere,  da PROVE ESEGUITE DA CHI HA LA CAPACITA’ di svolgerle, la disinformazione entri di scena.

Fra i tanti “poverini” che hanno sfilato in tribunale vantando il loro ruolo di “truffati” davanti alla corte, con i loro racconti strappa lacrime come i loro avvocati gli hanno suggerito, presentando solo racconti e storie, nulla di concreto, fra tutti questi, è stato chiamato a testimoniare il Prof. Mosetti, docente e luminare dell’Università di Trieste, il quale ha eseguito dei test sul dispositivo Tucker, finalizzati alla realizzazione della perizia di parte presentata in difesa di Tucker.
Durante l’interrogatorio è emerso quanto segue : il prof. Mosetti ha eseguito dei test sul dispositivo Tucker per un periodo di circa 6 mesi. Tali risulatati dimostrano un maggior rendimento e quindi risparmio di combustibile con l’applicazione del Tucker o meglio come espressamente detto dal Prof. Mosetti  : << ho notato, visto che non posso affermare con certezza assoluta il funzionamento del dispositivo in quanto i test sono stati svolti in SOLI 6 MESI (a differenza dei tecnici della Procura che hanno invece potuto affermare con certezza che non funzionasse avendolo provato solo per 2 ore) ed avrei bisogno di eseguire delle prove comparative più ampie per poter avere la certezza assoluta di quello che MI CHIEDETE, comunque HO NOTATO CHE NON APPENA IL DISPOSITIVO VENIVA DA NOI SPENTO IL RENDIMENTO DELLA CALDAIA SCENDEVA, DUNQUE PER AVERE LO STESSO RENDIMENTO DOVEVA ESSERE BRUCIATO PIU’ COMBUSTIBILE>> In parole povere : se staccavano il dispositivo il rendimento della caldaia scendeva perchè il combustibile non bruciava tutto, come accadeva invece con il TUCKER istallato. Dunque il Prof. Mosetti ha affermato che questo tubo non era vuoto come ha sempre sostenuto l’accusa, ma che aveva delle qualità che consentiva di risparmiare sul combustibile. Bene questa notizia non è stata pubblicata da nessun quotidiano ne TV, ecco perchè Ivana Ferrara ha concesso in esclusiva un’intervista all’emittente televisiva LA 8 , con lo scopo di divulgare tale notizia.


Nella seconda parte dell’intervista IVANA FERRARA risponde a Cesarini circa le 1928 denunce a carico della Tucker : spiega, prima di tutto, che i venditori che la Tucker aveva erano circa 15.000, e che più di 13.000 NON HANNO ESPOSTO DENUNCIA DI NESSUN TIPO. Questo perchè i 1928 denuncianti è un gruppo formato come segue : parte, da persone che avevano dato una caparra, che poteva essere di 500€, 200€, 1000€, e che non avevano mai perfezionato il contratto.

Questi, vedendo le notizie inTV hanno provato a recuperare quei soldi che altrimenti, trattandosi di CAPARRA, non avrebbero mai avuto in dietro in quanto già avevano deciso di non proseguire con l’attività, chi perchè non gli veniva accettata la pratica dalla finanziaria, chi perchè veniva convinto dai familiari o amici di lasciar perdere, a chi veniva la paura di “non riuscire”,  ecc.ecc.
Altri erano coloro che pur avendo perfezionato il contratto di Franchising, avendo aderito nel periodo fra Luglio e Settembre, non avevano ricevuto nemmeno i tubi a casa, perchè sequestrati dalla procura, cosa di cui avrebbero avuto diritto, ma non avendoli ricevuti, non possono nemmeno affermare di averlo provato e che non funziona. Gli altri rimasti sono persone che hanno, durante il periodo di vita della Tucker, lavorato, istallato dispositivi, affiliato nuovi venditori e guadagnato provvigioni fino a 100.000,00€ ! Questi, trattandosi di un’attività che si svolgeva con il sistema multilevel, sono quelli che hanno denunciato per non essere denunciati da coloro che avevano affiliato.


La Casella
, un agriturismo straordinario, dove venivano svolti in maniera gratuita dei corsi atti a migliorare la personalità e a superare limiti o paure delle persone. Durante il periodo di attività di Tucker, le persone che vi hanno partecipato sono fra i 100 e i 200, di cui molti non avevano nulla a che fare con la Tucker e i tubi, ma familiari, mogli, mariti o figli dei venditori stessi i quali, avendolo fatto, li invitavano con entusiasmo. Questo, prova a spiegare IVANA FERRARA, per far capire che non era un “corso che si faceva ai venditori che non vendevano” o “per picchiare coloro che insinuavano che il tubo non funzionasse”, come ha ridicolamente provato a far apparire il PM, ma solo un corso fatto con lo scopo di aiutare le persone. Lei stessa lo ha fatto e le è servito, sentite…..

Il resto dell’intervista..

 

 

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